Natalia Deprina
La parabola si compie nei risvegli dentro ogni inizio
ci strappa dalle notti e riafferma il prodigio
di chi sta per ricominciare.
Un senso di cose reali scalpita in cerca della terra
che non c’è.
In bilico la luce sfoglia già la notte.
I nostri punti di forza sprigionano
le crepe sotto i piedi.
L’universo si fa largo un po’ alla volta
stria le gote del mattino con una falce viola
“mi toglie di mezzo”.
Si resta a contemplare il buio
come cellula scomposta andata a male.
[Osserva la casa morta di limoni gialli
ancora odora di grappoli viola
sul glicine fiorito in ogni dove
aspetta forse da sempre pensai].
La luna riflette i crinali sull’arenile bianco
scavando tra i rovi ridisegna i volti amati
cose sparse e durevoli.
A schiera cigolano i ricordi intrecciati al cancello
nella profondità della terra
si trasmuta il dolore.
© Maria Allo
Dentro ogni Inizio c’è sempre della cenere che fuma del Sangue che puzza di bruciato. Ciao mia Poetessa preferita. Un bacio e Grazie per tutte queste cose divine che lasci sparse perchè l’Universo ne faccia Stella Polare. Mirka
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Dentro ogni inizio… o sul limitare della coscienza e nuovi giorni, di ciò che è conosciuto e l’ignoto: in bilico su crepe che si affacciano sulle profondità della terra; su striature, scavamenti interiori, incisioni di profezie: le cose durevoli sono ora sparse nell’universo, come non avessero un centro. Perchè il dentro è fuori e i suoi confini non sono ancora conosciuti: scalpita l’urgenza di un nuovo ordine di senso se scalpita il dolore. Ma permane il mistero (leggasi “libertà”!) di quella cellula che non ha deciso di far parte di un Tutto ma in questo si riconosce.
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Ancora, ti prego.
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