Maria Allo, La terra che rimane, Controluna edizioni 2018
La poesia di Maria Allo è attraversata da una densa enigmaticità che viene generata da un costante slittamento delle cose da una dimensione quotidiana ad un’altra in cui le stesse diventano simboli e visioni. Così il mare o l’alba o l’ombra che a volte fanno parte di una scenografia reale, in cui è facile identificare il territorio catanese, a volte, invece, metaforizzano l’assoluto, la libertà, la speranza, la morte, quasi testimoni “di un’intera vita nella vita in sé”; forse perché, come recita un altro verso, “per nascita camminiamo in volo”, dove il verbo “camminare” e il sostantivo “volo” costituiscono un ossimoro (terra-aria) che potrebbe significare e la temporaneità del sostare di ogni uomo sulla terra e la persistenza di un interiore slancio conoscitivo- spirituale verso l’ignoto.
La sua voce poetica, infatti, nell’interpretare il flusso costante della vita dall’essere allo sparire…
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