Tendo orecchio ai voli che generano luce
Non mi appartengo da quando assopita
Il ventre gonfio di sete
Gli occhi immensi di fame
Il corpo un brandello buio sciabolato di grinze
A tratti trasfusa in guizzo affilato
Più della corona di spine
Li vidi quei bambini
Erano in fila
Dinanzi alla bocca del forno
Erano muti
Con grandi occhi senza lacrime
La bocca del forno
Splendeva
Come la lava dell’etna
Qualcuno spingeva i bambini
Uno ad uno
Ah
© Maria Allo
da “Solchi “ed. L’Arcolaio 2016
Lascia un commento