L’alba si perde dietro un velo.
È di giugno questa luce che avanza
fluttua nel volo dell’allodola
nei fischi acuti delle rondini
per un dopo che ora ci assedia.
La distanza risuona nelle voci
nell’agonia di corpi spersi
con la verità di un altro cielo,
ma c’est rien rispetto al flagello
dei loro occhi nei volti di chi
hanno amato e non conta
reclamare giustizia o placare
il dolore come un errore.
Penseremo sempre a qualcuno
che non c’è più a qualcuno
più vivo dei vivi, incrollabile
intatto con la sua presenza
nella nostra voce nel modo in cui
si fa realtà il mare fino agli occhi.
© Maria Allo
Molto bella, Maria. Versi in cui sono presenti la natura e gli uccelli, con i loro versi, ma è presente anche la riflessione sul dolore e le assenze, il ricordo per chi non c’è più. E’ molto bella anche l’immagine. Ciao.
Piera
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