transiti

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strepito di silenzio nel transito
di una rivelazione
su disfasie di fuoco e neve
nelle prime luci
dell’alba
acrobata nel vento
con nubi di baccelli
su spartito di luce
*
per una voce che sfiora
le bacche
su arenile bianco
fluttuo disincantati giorni
*
radici di quercia ora
nutrono le ortiche

m.a.

pietà per le parole…


pietà per le parole in sogno
sfiorate da distanze
incrinature nella notte
incapaci di appartenenze
dal sapore di preghiera
pietà per le parole in nuce
antelunari ceppi e grumi
senza fragore
si destano al volo come amori
privi di certezze
*
pietà per le parole alte nel vento
fra steli che annunciano tempesta
fuochi erranti dell’ Etna
felci e gomiti a scavare
incidono in silenzio ampie
orme in qualche luogo
di anima a ritroso
*
pietà per le parole radici
sigillate da voce di terra
prima dell’alba
file nudo di pena
inizio di volo nell’abisso
esistere nel tempo
mantide solcata
dal sapore di ritrovarsi
*
fuori è inverno
nelle foglie del tempo
giorno nero di eclisse
nel giorno del massacro
pietà per chi leva alto
il grido di dolore
candele sull’altare

m.a.

fr.1


(Jaroslaw Kubicki)

neve di occhi
slabbra il pensiero
mette a nudo un cuore
pone voce alla luce
sapore al calore
rimpianto al ritorno
voce all’inferno
abisso al tormento
sistole e diastole
ossessione di un ritmo
che invade ogni parola
nel silenzio di un verso

*
brivido di vita
groviglio di negazione
un tonfo sordo sui sassi
la neve scivola dal soffitto
senza intoppi
*
eppure speravo di avere il mare
dentro gli occhi

m.a.

sempre nuova l’alba

sempre nuova l’alba
gioca a nascondino
dentro un cespuglio o una gronda
scrosci di acqua negli anfratti
sul fondo di mari silenziosi
per strade semideserte
*
brulichio di universi
fervore di magma
le sei
e all’angolo della strada
accensioni di fanali
con fretta
*
sempre nuova l’alba
ne odo passi e voce
in fondo
a corridoi di pietra
a pagine secche
a tempi sconnessi
a versi confusi

*
le sei e una nebbia ti strappa il cielo
scivola sul terrazzo indugia sui vetri
*
pozzo di luce
brilla su spada di bronzo
con fretta
lunghe dita tessono la luce
cenere investe la parola
nel tenero interno
una forza si dipana
germogli nel respiro
*
sempre nuova l’alba
migrante

m.a.

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