“Solo rami sugli alberi di pruno”
Antonella Anedda
artlimited_img397439.jpgdonna oggi

tra rovi e ombre fino al varco
restano petti asciutti alla ringhiera
assopiti i tronchi in mezzo ai prati
come rintocchi lontani nel maestrale.
siamo in guerra
gli ordigni recidono il respiro
e il senso scisso provoca torpore.
[quale il compimento e quanto si è perduto]
vedi il vento infuria nel suo volo
e il vortice del fango si assottiglia
così nel caos del diluvio c’è riparo
meno oscura la notte se riflette il mare.

[l’uomo ha sempre da essere il suo essere]
© Maria Allo

Francesca_Woodman-4

le tempie del cielo come rogo
su fatti di ogni giorno

all’angolo del muro e l’altro muro
àuschwitz esplode
dentro linee di un tempo
tagliacarte
si punta a fessure vivide di luce
scovate di notte quando fili d’erba
a strappi si lasciano inseguire
erosione fugace terra tràdita
grembo che racchiude fumo
inevaso di parole ma
 stuoli di giorni come spade affilano
abissi  dopo abissi ed è già notte

m.a.

Je suis l’ombre qui cause.
Je suis celle qui s’est volontariement eloturée pour tenter
d’exister.
Carole Martinez

dona_Julia_Nikonova__fr_gilsfuriata di sangue sfilza parole tra le rocce
non c’è rimedio
occhi tra foglie al vento bianchi come sole
sfiorente
suoni stanchi di danzare
dietro ragnatele di giorni rotti ai muri

non c’è rimedio
entri nel mio petto con l’urgenza di un gabbiano
libero di perdersi tra cardini di azzurri
brancolanti
levarsi oltre le tue sfere smorza intralci
paranoiche del dire

non c’è rimedio
gomitoli di palpebre innervano
la storia

m.a.

julia-nfoto di julia nikonova

Prima del mattino
dentro una foglia non si ha più voce
 solo rovi a esorcizzare propositi di cieli
affilati dal libeccio in moto contrario
a vele tese nell’ora incerta che precorre
il giorno quando a detergere inferni
un sole posa su nembi di cenere
nei dossi fra i cocci di noi testimoni
nel deserto ostinato che ci coglie
Frantumi di filari dentro la radura
non si ha più  voce
se non la morte intera reclina
a immaginarci  ancora vivi.

m.a.
 

foto di F.Woodman
41fwdmn
Non serve ridestare colori visioni
di quiete indicibile
passione di foglia
in divenire
su incedere di bacche
se a snervare innesti
di stagione
su passi cadenzati
aperti a cenni
si conficcano chiodi
a tradimento
se frantumare erba e terra
tra le palme
è già morte
in questo futuro di amputazioni
che ci coglie
m.a.

per quelle voci

Kasia_Derwinska1

per quelle voci sull’argine
disfiora un morire sul nascere

ci diremo addio

persi nell’abbandono prima del commiato
dischiusi alla schiuma di temporale
nel tepore di ciglia socchiuse
una primavera strana
a concludere la resa
mi muore tra le alghe mute del mare

*
ma tu non dire niente
*
se passi cadenzano ipocrisie
su viali di rasura
il tempo non può pretendere
nutrimento nel suo crescere

m.a.

forse

si scompone al sangue e scivola dai monti
come limo di lava  dissidente
a notte tarda
questa veglia marchiata di distanza
attesa in rimasugli di parole

*
dimmi chi ci risarcirà 
*
vuoto malessere  sfacelo
 giustizia ingiusta
una manciata di demagogia
tante crepe e nei cuori il moto
farsi tufo
*

forse un dio nascosto esplora
tra le righe quel tuo grido
forse

m.a.1265213805_2010-black-and-white-photo-photographer-ulya-nikonova-56

rifrazioni

 Jaroslaw-Kubick

gridi di luce gola di aridità in un mattino
reclamano labbra e occhi da scavare
sete di pienezza ingorda
lembi di un passato
scrutano fino a farti male
orizzontalmente maceri le veglie
come calice di un veleno
parola suono respiri
incisi su duplice forma
ma integra e intera la verità
attraversa te che mi spegni e mi accendi
nella tua assenza
dono tangibile reclami
alteri e corrodi il rizoma che ti spezza
esile sconfini in recessi

irredenti
investi il centro irripetibile
ma non appaghi
zone di ombra
sussurri

nel fragore di merli
scolpiti dal tempo

*
solo rifrazioni segnano il giorno

non siamo a Cuba

non dire che non parli con i suoni del silenzio
nel mattino affilato per ogni tocco
con le ali aperte sempre pellegrine
da tempi sconosciuti
squarci di polveri non solo disinganni
hanno code di silenzi smisurati
fra una nuvola e l’altra per ogni siepe
come passeri ciarlieri tra roseti

da una strada all’altra si sceglie una vita
ma qualcuno stabilisce la tua sorte
non ti stupire -in fondo-
nel fragore del mattino
ognuno fa quel che vuole
non siamo mica a Cuba

m.a.

***

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