1375742_686765181335917_1001934001_nfoto Di Romina Dughero
“Redenzione vivere il dramma che è
nella vita: sentirlo nella percezione di ogni istante .”
Joë Bousquet

tralci di fiamme sotti i passi
sbriciolano nudità fuori dal coro
emerge dai segni
cenere di deserto fino a sera
un’ombra di esilio ci rinserra
nel sangue di vene autunnali
impronta del nostro inabissarci.
m.a.

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Il vento s’infuria e turbina
di notte
labbra rapprese dissipa
al risveglio
ancor prima dell’alba
molteplice l’eco ritorna
come ombra di foglia riversa
come formula che svelle
gridi di nebbia
nel mulinare s’infrange
al di sopra degli alberi
contro il cielo si staglia
nel suo inaridirsi
contro le assi curve
oltre il tempo
un dolore ci sgretola la luce
ovunque sulla terra

m.a.

Nella parola muore ciò che dà vita alla parola; la parola è la vita di questa morte. Jabès

VOLO_blu
momenti e uno solo il tempo
noi pietre e alberi
con l’inganno alle calcagna
che ci ansima sul petto
in un respiro solo
come fosse il mare
così sospesi sull’orlo della notte
sgusciamo in volo
dopo ogni necessaria caduta
prendiamo forma nuova

tra le ossa e l’essenza della terra
come di morte che accende la vita
ma tu non scordare mai
il sangue versato e gli occhi delle madri
asciutti di dolore
si chiederanno perennemente
per chi restare

m.a.

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Francesca Woodman - Untitled Antella, Italy 1977-78
nel disordine affiori come bagliore
che dissolve l’ombra
nell’abisso del silenzio
immerso nei miei occhi
mai indulgenti
quando nell’indicibile
lasci l’impronta che assomiglia
al mare
che importa se percorri il tempo
e non ti lasci attraversare dal mio
casualmente arrivi e informe
divampi come tra i mattoni
di pietra rovente
questa sabbia bagnata

 
ogni giorno e ovunque
una foglia
esile annega nel grumo
m.a.

 

C’è una Realtà. Noi siamo quella Realtà.
Quando la comprendiamo, vediamo che siamo niente.
Ed essendo niente, siamo tutte le cose.
Ecco tutto. Giulia Niccolai
foto di josephine-sacabo
a href=”https://nugae11.wordpress.com/2013/07/30/3038/josephine-sacabo/” rel=”attachment wp-att-3040″>josephine-sacabo
nel giorno del perdono
oso invocarti
sulla sponda del torrente in secca
tra le rovine di una terra che trama
a ridurci rovi
nell’ombra di tenebre e oblio
in un turbinio di travi
alla ringhiera
nel giorno del perdono
oso invocarti
come anima nera
scolpita su una foglia
frastagliata
che lieve ondeggia sul selciato
indifferente
ma tu come aquila
sfolgori tra grumi di raggi
senza fragore divampi nei crepuscoli
quando il cielo si carica di nubi
una realtà in un’altra realtà
m.a.

“Il silenzio è nella parola come una parola da leggere.”Jabès

BehindTheVeil_byThomasDodd

le parole sfondano buchi nel deserto
e non c’è nulla che possa tenerci
roche annunciano respiri
di altre solitudini
gabbie incendiate da confuso patire
tu cerca il ritorno nella nebbia
alto un urlo sul fiume trascende
lingue di stranite macerie
temo sia tardi
alita su di noi sfiducia desolata
progenie alta di silenzio
terra di confine e radici
su tracce di ombre lunghe
nel volo della notte

m.a.

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si compie il cerchio ma nella discesa
tutto arde
lassù solo il perpetuo incandescente
inizio e fine
via che sfida l’altezza
nel suo precipitare
*
la luce in una fessura
graffia
come fugace attimo
di felicità
tra sensi e cielo
alita su di noi lo spazio
vuoto
pulsione inavvertita
fra corpo e cosmo
demone acuminato
di verità
m.a.

Francesca_Woodman-18F.Woodman

vento mutilato nel cuore della notte
come brusio di un addio
margini fievoli questi muri
superficie ferma che sopravvive
a scandagli di pelle arsa
a respiri su labbra di vespro
a mattini bisbigliati di distanza
cosí sotterranei e dilagati in stormo
*

mi perdo nel gelido raggio
in turbine lento di ossa
lembo di flutto acino di vivere
*
nel fondo di acque traspare
a partire da qui desto il mattino
non fa piú male
è disordine che convive fino a sera
con I miei inediti sparsi
non ha tempi di caduta solo nessi
*
sapessi che ordine ritrovo
quando a rompere un sogno
desto i tuoi fragori
vita

m.a.

07fwdmn
Insabbiature nella notte gioco di ombre
in un fardello di carne
vincolato alla carità del sangue
ribelle corrompe
ogni preghiera di flutti su labbra esangui
dietro ai rintocchi delle ore
non vi è luce se non delirio
come nel disordine
l’etna si arrovella nel fragore
tu associa i miei scritti
alla tua pace

m.a.

per quelle voci

Kasia_Derwinska1

per quelle voci sull’argine
disfiora un morire sul nascere

ci diremo addio

persi nell’abbandono prima del commiato
dischiusi alla schiuma di temporale
nel tepore di ciglia socchiuse
una primavera strana
a concludere la resa
mi muore tra le alghe mute del mare

*
ma tu non dire niente
*
se passi cadenzano ipocrisie
su viali di rasura
il tempo non può pretendere
nutrimento nel suo crescere

m.a.

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