
Fuori si colgono discorsi
giambi astiosi ad alta voce.
Avvio il motore. Tutto sta
nel farcela ad uscire
e ritrovare per le strade vuote
le pietre disperse con i giorni
che ho perduto. Un canto anonimo
quanto a ciò che si prova…
In fondo ascoltare se stessi
a primavera inoltrata è un fuoco
bianco come un riparo e il corpo
per voce forse preludio a un cielo
più chiaro. Ecco non assaporo più
Il frutto paziente dell’attesa
© Maria Allo