L’uomo negli altri uomini, ecco che cos’è l’anima dell’uomo.
Ecco che cosa siete voi, ecco di che cosa ha respirato, si è nutrita, si è abbeverata per tutta la vita la vostra coscienza. Della vostra anima, della vostra immortalità, della vostra vita negli altri. E allora? Negli altri siete vissuta, negli altri resterete. Che differenza fa per voi se poi ciò si chiamerà memoria? Sarete ancora voi, entrata a far parte del futuro.
«Un’ultima cosa. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. La morte non esiste. La morte non riguarda noi. Ecco, voi avete parlato di talento, questa è un’altra cosa, una cosa nostra, scoperta da noi. E il talento, nella sua nozione più alta e più lata, è il dono della vita.
Boris Pasternak

Daria Endresen
Il fiore dell’ibisco cade tra gli alberi e le pietre.
La vita mette nuove foglie anche se
la luce ora chiude ogni spiraglio.
Sulla parete di fondo tanti libri
su cui spiccare il volo senza ali di sorta
così le parole hanno un corpo
prima di spegnersi e una memoria
più profonda che non si frantuma
come metafora riuscita
si condensa in noi fino a diventare
un punto sempre nello stesso punto.
Si vedrà il mondo sotto una diversa luce
nel vento che riprende fiato
mentre l’Etna tende orecchio al mare.
E noi?
© Maria Allo
In penombra, malgrado tanta luce
faccia degli occhi fessure e amore,
dov’è là in fondo il mare, qui lontano
piano da cui guardo e afferro
come fossi qui, integra negli occhi,
dove sono i punti migliori
verso cui andare. In volo, adesso,
ove ogni terrazzo è baciato dal sole.
©Flavio Almerighi
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