A tastoni avanza il cielo

Pubblicato in Giovani Prospettive. Omaggio di parole a Mirjam Appelhof

Mirjam Appelhof Tutt'Art@ (22)

A tastoni avanza il cielo.
Come nubi scomposte beffarde le certezze
sfumano su impalpabile libeccio
dietro al pulsare di voli in discesa.
Forse un tronco si schioda dalla terra umiliata
sospeso tra le pieghe del cielo
per appoggiarci
a riparo dall’esplosione disumana
dai rastrellamenti quotidiani
che ci attraversano per sradicarci
tutti.
Tutti inermi senza passato né futuro
in agguato solo un fottuto presente
come punto d’arrivo
senza che nulla ci sorregga
tranne radure verso tutti i cieli.
Eppure lo sguardo attende un volto un nome
con una distanza ancora da colmare
in un mare al vertice del cielo
non lontano dal cuore.
Intanto queste grate lampeggiano
come ombra sui piccioni
ingovernabili nel vuoto con uno sguardo duro.

© Maria Allo

Una risposta a "A tastoni avanza il cielo"

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  1. È un’attesa che tende verso un approdo, o uno sguardo che non sia duro: che sappia ac-cogliere un vissuto e reinvestirlo, “sorreggerlo”. Non leggo un’attesa senza speranza, perché c’è la percezione impalpabile , in ombra, di uno smembramento, uno sradicamento, ma anche un interrogarsi su quella presente… presenza, in psiche, di quel “tronco” che interviene in soccorso.

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