La vita non è un film

Cantare in verità è certo altro respiro
Rilke

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L’alba dalle vette dell’etna
dischiude il mistero.
Le sue vene esplodono
scrutando tra le ortiche
eppure salde
s’imperlano di rugiada
così le erbe
nel polso della terra.
Le radici della vita spesso
non ci raggiungono
ma ci attraversano
incidendo le nostre carni
con la furia di una tragedia.
Ecco. La vita non è un film.
Folate di crudeltà dentro la notte
intorno solo passi recisi
su vie senza uscite
chiuso il respiro in un pugno.
Ciò che chiamiamo incubo
è la coscienza del dolore
che cade piena a bocca chiusa
con la dignità di un segno che frantuma.
© Maria Allo

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Sulle cicatrici della terra

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Fino a quando le ossa saranno messe a nudo
e calpestate?

L’acqua soffre nei mari amari e le viscere dell’alba
vacillano dietro palpebre gonfie
che nei corpi non trovano riparo.
Gente in fuga senza storia
occhi lividi in cerca di una soglia
con il silenzio del vento senza più orme
e il dolore scolpito nelle carni
sulle cicatrici della terra .
Fino a quando le ossa saranno messe a nudo
e calpestate?

© Maria Allo

…sentire la poesia mentre io mi ritiro
Tomas Transtromer

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L’universo si fa largo un po’ alla volta

stria le gote del mattino con una falce viola

“mi toglie di mezzo”.

Resto a contemplare il buio

come cellula scomposta

andata a male.

Osserva

la casa  morta

di limoni gialli ancora odora

e grappoli viola

sul  glicine fiorito in ogni dove

aspettano

forse da sempre

 pensai

La luna riflette i crinali

sull’arenile bianco

e scavando  tra i rovi

ridisegna i volti amati

cose sparse e durevoli.

A schiera cigolano i ricordi

intrecciati al cancello

e nella profondità della terra

trasmuti il dolore

in rose borracine

© Maria Allo

A immagine del mare

 

«(di più falso non c’è nulla

che il voler dire il vero)

è vero questo approssimarsi.

è vero che a qualcosa, sempre, noi ci approssimiamo»

Giuliano Mesa

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A immagine del mare
sei  goccia nel sangue
della terra
e non c’è vento
o  dolore  d’ali
che  tu non conosca.
Esisti di fronte alla luce guardigna
che lega il cielo alla terra,
il tuo nome è scavato
nella nudità dell’aria,
lo sguardo è l’ombra sopravvissuta
grigia nell’orizzonte precario
del tuo alfabeto  aperto
e ferita da questa terra
che attraversi per sognare .
Ma  sulle  labbra del tempo
nidifica  il dolore
così antico  in balia di neri uccelli
ma così terso  nel tuo petto…
Senti?
Un soffio si piega
ma come cerchio d’acqua dilata
questo spirito ancestrale di carne
alto in pieno giorno.
© Maria Allo

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Ma chi potrà scordarsi di te

del tuo bisogno di libertà

della tua grazia

dei tuoi inferni

delle attività febbrili

delle fughe

delle tue furiose vicissitudini?

Sei aria dietro  oblio di carne

forse ombra su nube bianchissima

Amelia

© Maria Allo

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Sembra vincere l’odio in questo mondo.
Vedete con quanta ferocia e astuzia
esulta nel dissetare la sua sete ?
Con quale maestria intesse la sua tela…
Trafigge il bersaglio e pur di scavare
l’abisso in ogni istante
sviscera con autentica ferocia
il tormento
dell’inferno che lo ha generato.

© Maria Allo

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