è duro remare contro le rapide
quando l’acqua riflette
un volto sconosciuto
[fatti d’ogni giorno e d’ogni notte
segnati da un orologio che
ci portiamo dietro di tempo in tempo
rumori che giungono
da tempi sconosciuti]
se gli occhi squarciassero
quel velo di nube indifferente
venatura imperfetta di gote
sempre più sottili
se il richiamo del giorno
slacciasse l’insolenza
che si condensa in risacca
con parole e alfabeti dispersi
acini nelle notti d’aprile
saremmo glicini prima di fiorire
mai nemici di foglie annodate
a grovigli di rami
m.a.