Quante striature di pagine
a spargere semi di ritmi
notti al macero di assenze
brevi strappi di soluzioni fallaci
sul nascere.
ne verro’ a capo in qualche modo
Quante risse di attese tra gli alti pini
a riscrivere rime a lungo trattenute
ragione del sangue che ci tiene stretti
nel groviglio
oltre il confine estremo
che il vento muove.
m.a.

E chissà che il ritmo che non sbaglia un toc, non sia da ricercarsi proprio in quella “ragione del sangue”… Sei alta poesia,Mary e,chissà che anche questa non sia il battere in “quella” ragione del sangue.Mirka
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