“Le parole sono un mezzo con cui attraversare il tempo e starci, fuori misura, dentro” – Beatrice Niccolai –
acrobata nel vento
con nubi di baccelli
a spartire luce
segni di vene incise
come strepiti nel transito
di una rivelazione
disfasie di fuoco e neve
*
in questo mare inquieto
di gennaio
*
sistole e diastole
ossessione di un ritmo
invade ogni parola
nel silenzio di un verso
nascita crescita
che ne sarà di questi naufragi
oscurano
spasmi di luna piena
c’è da dire che il giorno
accarezza
parole di perdizione
parole di salvezza
*
pietà per le parole in sogno
sfiorate da distanze
incrinature nella notte
incapaci di appartenenze
dal sapore di preghiera
pietà per le parole
antelunari ceppi e grumi
senza fragore
*
si destano al volo come amori
privi di certezze
*
non farmi male
nelle foglie del tempo
in questo giorno nero di eclisse
giorno di massacro
nodi di vene sul dorso
di tante stagioni
non farmi male
maria allo
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