Beatrice Niccolai

(memorie di una buona a nulla)

l’ombra del cercare
Mi ritrovai alla fine di un pensiero,
seduta in disparte,
già di spalle all’estraneo
che credevo di conoscere.
jennystone
Di spalle va e viene il tempo,
qualche volta piove sulla solitudine:
i sospetti riscaldano l’aria
ed evapora la pioggia.

I colori arrivano d’improvviso
in stagioni senza tempo,
scolorite per eccesso di memoria.

I piedi del viandante
provano amore
anche per la capigliatura d’un albero.

L’ombra del cercare
ristora il viaggio
dei cercatori di coralli
che hanno le mani impigliate
fra le radici e le zolle di terra.
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Le nostre donne

Le nostre donne siamo noi
e tutto quello che ci contiene
ha odore di biancheria lavata a mano
nello scrittoio dei segreti

Le nostre donne sono girasoli in fiore
nella battaglia dei giorni
e odore di bucato fresco pulito
sempre steso fuori, dopo il calar del sole

Le nostre donne siamo sodalizio taciuto
sottoscritto con la vita
la tenacia, la dolcezza, gli errori.

Delle nostre donne, io sono l’errante

Le nostre donne
parliamo lingue diverse
alla stessa tavola
ma nell’inguine mai interrotto di Dio
lavate dalle stesse acque del Giordano-dentro
bagnate ognuna d’un colore diverso,

insieme,
le nostre donne formiamo
una bandiera

Beatrice Niccolai

Da qui a sera
avrò tempo per dimenticarti,
o tutto il tempo
per uccidermi in un ricordo.

Da qui a sera,
saranno ore di primavera,
di solitudini composte
come fosse vero che eri e sei
il tempo che non torna.

Un pensiero a forma di te
muove, come fosse vento,
i rami e le foglie.

Starti dentro in eterna distanza,
osservarti andare
mentre io, solo per sopravviverti,

a me,
solo a me,
nel silenzio della pietra
e nel dove dell’acqua

ritorno.

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