come un sasso invaghito
dell’onda
mi possiede mi possiede
per sempre
questo vuoto aperto
di abbandono
mi perforano le tempie
come di liturgie
in ginocchio
fino alla rovina
queste pagine aperte
nel tempo in precipizio
m.a.
Quando verrai, o dio dei ritorni, mi coprirò di rugiada e forse morirò per ogni possibile resurrezione
come un sasso invaghito
dell’onda
mi possiede mi possiede
per sempre
questo vuoto aperto
di abbandono
mi perforano le tempie
come di liturgie
in ginocchio
fino alla rovina
queste pagine aperte
nel tempo in precipizio
m.a.
i tuoi versi essenziali mi scorrono dentro……grazie
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Quel sasso invaghito dall’onda è una di quelle immagini (visionarie, aforistiche, apparentemente astratte) che a me piacciono molto.. Ciao. Mimmo
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grazie tante ,generosi amici.Buona Domenica
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non ho parole.Grazie infinite
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Commuove una poesia come questa nel tempo di “votazioni” ancora in piedi.Mirka
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Ciao Cara Maria, sempre emozionanti i tuoi versi. Le pagine aperte come ancoraggio per non cadere nell’inevitabile precipizio.
Un caro saluto Gaetano.
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